Cettina Militello – Una Chiesa anche al Femminile: Uno sguardo storico. «Dal silenzio alla parola»

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 11 marzo 2017 presso la Casa di Spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposampiero (PD) si è tenuto il convegno “Una Chiesa anche al Femminile. Innovazione o eredità?”.

Audio della relazione Uno sguardo storico. «Dal silenzio alla parola» di Cettina Militello, Teologa e direttrice della cattedra “Donna e Cristianesimo” – Pontificia Facoltà Teologica Marianum.

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Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!

 

Domenica delle Palme. Si entra con gioia dietro a Gesù nella città santa. E’ l’ingresso nei giorni decisivi della sua vicenda storica. Si leggono i racconti della sua passione. Quest’anno è il turno della passione secondo l’evangelista Matteo.

Ad un discernimento umano è la memoria di un clamoroso fallimento, di un dramma crudele. La narrazione di una sconfitta. ‘Dio è morto’ direbbe con fierezza Nietzsche, a cui fa eco un più nostrano Guccini. Per converso, ad un discernimento credente, utilizzando il logo di Un Attimo di Pace, Gesù come pesce guizzante compie il balzo definitivo controcorrente. Trasforma il massimo del male nel massimo del bene. E’ la Pasqua!

Mi permetto un accenno autobiografico. A trent’anni sono caduto in una infernale depressione, dalla quale si è avviato un percorso di rinascita. Ora, riguardando quella esperienza non provo affatto vergogna, anzi sento del cuore consolazione e gratitudine: è la mia storia di salvezza.

Auguro a tutti di esperimentare una Pasqua di speranza e di gioia!

 

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Andrea Riccardi. Periferie: crisi od opportunità per la Chiesa?


 

“Festival Internazionale della Creatività nel Management Pastorale” di seguito l’audio dell’intervento di Andrea Riccardi – Fondatore della comunità di Sant’Egidio.

Ascolta l’audio: “Periferie: crisi od opportunità per la Chiesa?”

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ANDREA RICCARDI. Ha insegnato, come professore ordinario, Storia Contemporanea all’Università di Bari, alla Sapienza e alla Terza Università degli Studi di Roma.

Collabora con numerosi periodici e quotidiani fra cui il Corriere della Sera.

Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso. Tra le sue pubblicazioni: Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Mondadori, Milano 2000-2009), Convivere (Laterza, Roma-Bari 2006), Il “Partito romano” (Morcelliana, Brescia 2007), L’inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma, (Laterza Roma-Bari 2008), Giovanni Paolo II. La biografia, (San Paolo, Cinisello Balsamo 2011), La sorpresa di papa Francesco, (Mondadori, Milano 2013), La strage dei cristiani – Mardin, gli armeni e la fine di un mondo (Laterza, Roma-Bari 2015), Periferie. Crisi e novità per la Chiesa (Jaca Book, Milano 2016).

Riccardi è noto anche per essere stato il Fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant’Egidio. Sant’Egidio oltre che per l’impegno sociale e i numerosi progetti di sviluppo nel Sud del mondo, è conosciuta per il suo lavoro a favore della pace e del dialogo. In particolare, Riccardi ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea. La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei  trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario. Il 21 maggio 2009 è stato insignito del Premio Carlo Magno, che viene attribuito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte nella promozione di una Europa unita e nella diffusione di una cultura di pace e di dialogo. Si legge nella motivazione:  “Per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un’Europa più umana e solidale all’interno e all’esterno delle sue frontiere”.

Il 22 marzo 2015 è stato eletto Presidente della Società Dante Alighieri.

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Quali grandi sfide per i cristiani di oggi e di domani?

“Festival Internazionale della Creatività nel Management Pastorale di seguito l’audio dell’intervento di Padre Antonio Spadaro – Direttore de La Civiltà Cattolica.

Ascolta l’audio: “Quali grandi sfide per i cristiani di oggi e di domani?

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Antonio Spadaro, nato a Messina (Italia) nel 1966, è gesuita e, dal 2011, direttore della rivista La Civiltà Cattolica per la quale ha pubblicato circa 200 saggi. Ha collaborato anche con altre riviste italiane e straniere. Ha conseguito la Laurea in Filosofia presso l’Università di Messina nel 1988 e nel 2000 il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ha insegnato come professore invitato presso la Facoltà di Teologia e il Centro interdisciplinare di Comunicazione Sociale (CiCS). Dal 2004 al 2009 è stato Delegato per le attività culturali e intellettuali dei gesuiti italiani. Dal 2011 è Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e lo è stato del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali fino alla sua chiusura. Ha fatto poi parte del Vatican Media Committee. È consulente ecclesiastico dell’Unione librai ed editori cattolici italiani (Uelci). Ha pubblicato numerosi volumi di critica letteraria e di teologia in dialogo con la cultura contemporanea, soprattutto quella digitale. Ha pubblicato come autore circa 30 volumi tra i quali La grazia della parola. Karl Rahner e la poesia (Milano 2006), Abitare nella possibilità. L’esperienza della letteratura, (ivi 2008), Svolta di respiro. Spiritualità della vita contemporanea (ivi 2010), Nelle vene d’America. Da Walt Whitman a Jack Kerouac (ivi 2013), Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete (ivi 2012) tradotto in 8 lingue. È autore del primo libro di conversazione con Papa Francesco: La mia porta è sempre aperta. Una conversazione con Antonio Spadaro (ivi 2013) che ha avuto diffusione internazionale. Ha poi curato l’edizione di una intervista del Papa con i bambini del mondo (L’amore prima del mondo, ivi 2015). Ha inoltre curato l’edizione italiana delle Omelie di Santa Marta, dei documenti pontifici principali (Evangelii Gaudium e Laudato si’, Amoris Laetitia), dei testi dei due Sinodi sulla famiglia, ai quali ha partecipato come membro di nomina pontificia. Ha inoltre raccolto e curato tutti i discorsi e i messaggi di J. M. Bergoglio da gesuita (Nel cuore di ogni padre, Milano, 2014) e al tempo in cui era arcivescovo di Buenos Aires (Nei tuoi occhi è la mia parola, ivi 2016).

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Prolusione Festival Internazionale della Creatività Nel Management Pastorale

Una parola che mi piace tanto: è una parola divina, se è umana è perché è un dono di Dio: creatività.
E’ il comandamento che Dio ha dato ad Adamo: “Va e fa crescere la Terra. Sii creativo”.
È anche il comandamento che Gesù ha dato ai suoi, mediante lo Spirito Santo.
Papa Francesco, 26 luglio 2014, Caserta

 

 

Dal 23 al 25 marzo scorso si è tenuto a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense, il “Festival Internazionale della Creatività nel Management Pastorale”. Una tre giorni che ha visto incontrarsi comunità ecclesiali, ricercatori, aggregazioni laicali e realtà imprenditoriali. Grazie all’ascolto di buone prassi e al confronto sulle stesse si è cercato un pensiero coerente per ispirarne di nuove in obbedienza al Vangelo e nell’ottica della co-ispirazione, della co-responsabilizzazione, e della co-creazione.

Il prossimo Festival si terrà negli Stati Uniti (Philadelphia, Università di Villanova) nel 2018.

 

 

Di seguito l’audio dell’intervento di Mons. Franco Giulio Brambilla Vescovo della Diocesi di Novara – Vicepresidente della CEI.

Ascolta l’audio: “Quale agenda per il cammino della Chiesa?

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FRANCO GIULIO BRAMBILLA, è nato a Missaglia (Lc) nel 1949. Ordinato sacerdote nel 1975, ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, prima ottenendo la Licenza (1977) e poi conseguendo nel 1985 la Laurea con un lavoro su La cristologia di Schillebeeckx. Dal 2007 è stato Vescovo ausiliare di Milano e Vicario per la cultura della stessa Diocesi.

Il 24 novembre 2011 è nominato Vescovo di Novara e ha fatto l’ingresso in Diocesi il 5 febbraio 2012. È stato membro della Commissione episcopale per la Dottrina della fede e la Catechesi della CEI (fino al 2015) e Presidente del Comitato per gli Studi superiori di teologia e Scienze religiose (fino al 2014).

Nel 2015 è eletto Vicepresidente della CEI per il Nord e nominato tra i membri del Sinodo ordinario sulla Famiglia dell’ottobre 2015.

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Quale riforma della comunicazione della Chiesa?

 

“Festival Internazionale della Creatività nel Management Pastorale”.  Di seguito l’audio dell’intervento di Mons. Edoardo Viganò – Prefetto per la Segreteria della Comunicazione del Vaticano.

Ascolta l’audio: “Quale riforma della comunicazione della Chiesa?

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Dario Edoardo Viganò (27 giugno 1962, Rio de Janeiro) è Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede dal 27 giugno 2015. È stato Direttore del Centro Televisivo Vaticano – CTV dal 22 gennaio 2013 al 21 dicembre 2015.
Professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, è stato Preside dell’Istituto pastorale “Redemptor Hominis” dal 2006 al 2012 e Direttore del Centro Lateranense Alti Studi – CLAS. Dirige con Emilio Carelli il Master in “Digital Journalism”, organizzato dal CLAS – Pontificia Università Lateranense (dal 2013).
Docente di Linguaggi e mercati dell’audiovisivo presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS “Guido Carli” di Roma (dal 2005 al 2015), è membro del Comitato direttivo del Centro di ricerca Centre for Media and Communication Studies (CMCS) “Massimo Baldini” (oggi Centre for Media and Democratic Innovations “Massimo Baldini”).
Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – FEdS e Direttore della «Rivista del Cinematografo» dal 2004 al 2013, negli stessi anni è inoltre Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana – CEI. Dal 2013 è membro del Consiglio di Amministrazione FEdS con delega all’Editoria.
Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – CSC dal 2008 al 2012, con delega alla Cineteca Nazionale e all’Editoria, è stato anche Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell’Interesse Culturale (sezione Lungometraggio) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2006 al 2011.
Socio Corrispondente dal 2010 della Pontificia Academia Theologica, è autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema.

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Gesù uomo sensibile

Commento al Vangelo della V domenica di Quaresima

Gesù è un uomo molto sensibile. Non è affatto un pezzo di ghiaccio o un tipo granitico, privo di variazioni d’umore. Tutto questo è verificabile e contemplabile nel racconto della risurrezione di Lazzaro. Egli infatti si commuove profondamente per la morte dell’amico e scoppia in pianto, unendosi ai lamenti funebri orientali piuttosto enfatizzati. Sensibilità umanissima la sua, che rivela nel contempo la sensibilità di Dio. La commozione di cui si parla contiene un gemito intenso, tristezza, collera per una malattia che non ha pietà, indignazione per ciò che umilia l’uomo e gli toglie la vita. E’ proprio vero: come afferma l’evangelo di Giovanni ‘Gesù amava Lazzaro’. Sensibile e dai sensi allenati ed attivi. Gesù vuole ‘andare’ a vedere di persona (vista); ascolta le invocazioni delle sorelle del defunto e il pianto dei conoscenti (udito); assapora l’amarezza del lutto (gusto); tocca con mano gli esiti della morte (tatto); vuole che si apra la tomba incurante del cattivo odore (olfatto). I sensi sono potentissime vie che ci consentono di coinvolgerci, di condividere, di sperimentare. Papa Francesco direbbe che il senso che Dio esercita in sommo grado e frequenta di più è quello del tatto. Come Lazzaro siamo e saremo toccati dalla Sua misericordia. Grande è la nostra speranza!

Don Fabrizio

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Essere Chiesa in uscita per incontrare, valorizzare ed aiutare le famiglie

Essere Chiesa in uscita per incontrare, valorizzare ed aiutare le famiglie” è stato il tema che Don Andrea Ciucci, segretario della Pontificia Accademia per la vita, ha affrontato durante il Consiglio Pastorale Diocesano (CPD) di venerdì 31 marzo scorso.

Don Andrea vanta una notevole esperienza di pastorale famigliare. Il suo intervento ha evidenziato alcuni potenziali obiettivi da proporre alle comunità cristiane per il prossimo anno pastorale.

 

Ascolta l’audio dell’intervento di Don Andrea Ciucci

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Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna

 

Con la samaritana Gesù interpreta un ruolo di provocazione. Contravviene alle regole sociali e religiose. Interagisce liberamente e serenamente con una donna in perfetta solitudine. Essa è inoltre samaritana, appunto, ovvero eretica e bastarda. Gesù ‘contesta’ l’acqua stagnante e puzzolente del pozzo, ne propone una zampillante, fluente, quasi a formare un mare… di eternità nel quale tuffarsi. Egli rompe con la banalità e la superficialità. Mi permetto di condividere un pezzo di storia autobiografica. Tre anni fa ho perso uno zio ammalato di Sla. Ad uno sguardo superficiale appariva un corpo devastato dalla malattia e attraversato dal male. Un uomo privo di dignità. Il buon senso ci suggeriva di por fine a tanto scempio. Un’acqua ‘altra’ e una Parola ‘altra’  ci impedivano di rottamare lo zio. Grazie a quest’acqua la sua dignità ci appariva ancor più evidente, quasi messa a nudo dall’ifermità. Auguro a tutti di potersi immergere in quest’acqua  e di risalirne vigorosamente la corrente.

don Fabrizio De Toni
Vicario per la pastorale – diocesi di Pordenone

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Il suo volto brillò come il sole

Domenica della Trasfigurazione, situata dalla tradizione sul Tabor, monte in disparte.

Si noti il cambio cromatico: si passa bruscamente dalla notte al giorno, dal buio alla luce. L’esperienza del Tabor si infila esattamente tra due profezie di morte.

Gesù annuncia la sua passione. I discepoli sono disorientati, vedono caligine.

Hanno le tenebre nel cuore. Quindi, nel mezzo delle tenebre spirituali esplode una luce accecante.

Gesù rivela la sua identità e il suo futuro di risurrezione. Egli consola  e conferma.

A ben pensarci, questo messia povero, umile e mite che viaggia verso il dono radicale di sé è come una traccia di lava incandescente.

Altro che notte! Pietro e soci lo vorrebbero spavaldo e travolgente. Gesù li stressa, non accontenta la smania narcisista.

É veramente alternativo e in controtendenza.

In una fase storica di tensioni montanti e di aggressività crescente siamo esortati a dar spazio al carisma della dedizione umile e feriale.

Accenderemo fuochi di speranza

don Fabrizio De Toni
Vicario per la pastorale – diocesi di Pordenone

 

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