Amedeo Cencini – La vita spirituale e le scienze umane

Padre Amedeo Cencini, canossiano per vocazione, formatore, guida spirituale, psicologo e motivatore è intervenuto presso Casa San Girolamo – Spello affrontando il tema “La vita spirituale e le scienze umane. Integrazione tra spiritualità e psicologia” di cui vi propongo l’audio.

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Amedeo Cencini – Verso il Sinodo Giovani 2018

 

Papa Francesco ha indetto un nuovo Sinodo dei Vescovi che si terrà ad ottobre 2018 con tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

In continuità con quanto emerso dalle Assemblee sinodali sulla famiglia e i contenuti dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris Laetitia, il Papa sollecita la Chiesa ad accompagnare i giovani nel discernimento vocazionale e nel percorso di maturazione. La compilazione del questionario proposto dalla Segreteria del Sinodo permetterà di rileggere le pratiche pastorali  nell’ascolto dei giovani.  Abbiamo chiesto a P. Amedeo Cencini, partendo dalla sua esperienza di formatore e come membro della Segreteria del Sinodo, di aiutarci nel cammino di preparazione all’evento ecclesiale.
Ai seguenti link potrete ascoltare le varie provocazioni e i tanti spunti di p. Amedeo Cencini sui Giovani e sul Sinodo:

 

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Riconoscere un bene più grande. L’unità di vita del presbitero-assistente

untitled“Riconoscere un bene più grande”: questo l’auspicio, mutuato dal n. 235 di Evangelii Gaudium, espresso dall’Incontro nazionale degli Assistenti dell’Azione Cattolica che si è tenuto ad Assisi dal 24 al 27 ottobre.

La prima parte era legata alla vita del prete con l’obbiettivo di approfondire la questione dell’unità di vita, per superare quella frattura tra essere e agire. Come del resto anche la frammentazione tra i tanti impegni a cui sono sottoposti i preti oggi. Il discorso tenuto da Papa Francesco nel maggio scorso davanti all’Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana era il filo conduttore. Attraverso le parole del Pontefice, che aveva riletto la vita dei presbiteri attraverso una triplice appartenenza al Signore, alla Chiesa e al Regno, si sono ritrovati i tratti più caratteristici dell’identità presbiterale.

P. Amedeo Cencini, dei padri Canossiani, è intervenuto con una riflessione dal titolo: Appartenere a Cristo. Un incontro che da “sapore” alla vita.

Audio della riflessione di P. Amedeo Cencini

 

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P. Amedeo Cencini e le relazioni pastorali

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L’8 giugno scorso presso il Seminario diocesano si è tenuto il secondo incontro di formazione annuale con i vice presidenti del CPP . Il ruolo da loro assunto è teso a contribuire a sagomare un volto di chiesa corresponsabile e missionario (vedi EG e nostra riforma pastorale con le UP) e questa serata è stata una straordinaria occasione per entrare nel mondo delle relazioni pastorali accompagnati dall’esperienza di formatore di P. Amedeo Cencini. Egli ci ha aiutati a leggerne le dinamiche, ad interpretarle, a conoscerne ambiguità e potenzialità per rendere libera e feconda la nostra azione di chiesa. Infatti la ‘relazione’ è costitutiva e strategica, se si ‘ingrippa’ tutto il meccanismo delicato della pastorale va in sofferenza.

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Al seguente link potrete trovare l’intera video conferenza.

 

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Amedeo Cencini: Bournout e vita pastorale

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Dopo la pubblicazione in questo blog dell’ audio intervista a P. Amedeo Cencini sulla sindrome da burnout  e del primo video ricavato dalla stessa vi informo che sul mio canale youtube è possibile vedere il secondo video che completa il percorso.

Il materiale a disposizione è utile per una pausa di riflessione all’interno dei vostri consigli pastorali e non solo.

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clicca sull’icona per visualizzare il video… buona visione!

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Amedeo Cencini: Bournout e vita pastorale

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Di recente è stata pubblicata in questo blog l’audio intervista a P. Amedeo Cencini sulla sindrome da burnout.  Grazie alla sua esperienza di formatore è stato possibile dare un nome e un volto al Bournout che purtroppo colpisce di frequente anche il settore della pastorale.

Padre Cencini ci ha stimolati a considerare la crisi una straordinaria occasione per mettersi in discussione e riportare la nostra attenzione alla motivazione centrale cuore pulsante della nostra identità e del servizio a cui siamo chiamati all’interno della parrocchia. Con il suo aiuto abbiamo compreso che quando siamo in bournout emergono inconsistenze e debolezze che nella normalità resterebbero latenti ed è proprio in questo momento che il vissuto, se trova in noi un discepolo attento a riconoscere un Dio che ama e quindi chiama, si trasforma in straordinaria occasione di crescita.

Cicerone in De  Oratore scriveva ‘historia… magistra vitae’ oggi Padre Cencini insegna che dalle nostre storie, dalle nostre crisi, si impara sempre e per sempre.

Nel canale youtube di don Fabrizio è possibile vedere un primo video ricavato dall’audio intervista pubblicata.

Scritto da Raffaella Rosset

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clicca sull’icona per visualizzare il video… buona visione!

 

 

 

 

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Burn out degli operatori pastorali

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Audio Amedeo Cencini

 

Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, psicologo e psicoterapeuta, è attualmente docente alla Pontificia Università Gregoriana e all’Università Pontificia Salesiana. La sua attenzione come consulente è rivolta soprattutto alla prevenzione, analisi e aiuto delle situazioni di crisi all’interno della Chiesa partendo dai giovani seminaristi fino ai preti anziani. Un formatore autorevole a tutto tondo: psicologo, motivatore e guida spirituale.

In questo incontro Padre Cencini ci aiuta a fare chiarezza sulla Sindrome da Burn out da un punto di vista psicologico e spirituale, dandoci gli strumenti per poterla prevenire, ma anche riconoscerla trasformandola in formidabile occasione di crescita.

 

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Dimissionari o missionari?

Il titolo dell’articolo prende spunto, anzi quasi copia un libretto di A. Cencini del 2008, dove missionarietà fa riferimento soprattutto all’atteggiamento interiore di colui che è ‘vocato’ a seguire Gesù. I contenuti che esporrò sono più propriamente pastorali e arrivano da una libera lettura di un contributo di Mons. Luca Bressan, il ‘pastoralista’ di Milano (classe ’63). La Nuova Evangelizzazione o Evangelizzazione, come sembra preferire Papa Francesco (in Evangelii Gaudium Nuova Evangelizzazione ricorre 10 volte contro le 30 di Evangelizzazione), è nata con un piglio ‘oppositivo’. Si trattava di reagire di fronte ad una dilagante scristianizzazione o, se si vuole, ad un processo diffuso e pervasivo di secolarizzazione.Papa Benedetto XVI e con ulteriore vigore e creatività Papa Francesco la concepiscono in termini progettuali come la forma ecclesiae. L’Evangelizzazione è il paradigma della Chiesa, la sua ragion d’essere. Essa è generata dall’evangelizzazione ed esiste per evangelizzare. Tutto e tutti, financo gli orari e gli aspetti più ordinari e tradizionali, sono chiamati ad essere strumento di Evangelizzazione. Il volto ‘nuovo’ dell’Evangelizzazione così inteso è ricco e sfaccettato. Vediamo di coglierne due aspetti. Il primo è di ordine mistico. Si tratta di sentirsi chiamati ad un supplemento di santità, a custodire la relazione con Gesù, a stare alla scuola della sua Parola, a bere al pozzo del Vangelo. Diversamente la chiesa si trasformerebbe in un luogo freddo di trasmissione di dogmi e di regole, oppure in un cantiere pastorale dove a farla da padrone sarebbero le tecniche finendo per sfibrare gli operatori, i quali poi non convincerebbero nessuno. Il secondo aspetto è di tipo pratico. Essere ingaggiati come missionari significherebbe ‘buttarsi nella mischia’, anteporre la pratica alla grammatica, condividere concretamente la fede, essere operativi con coraggio e fantasia. Ci destabilizzano quasi le esortazioni del recente magistero: ‘Se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio… non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni per andare ad annunciarlo’ (cfr EG 120). Pare un ordine di scuderia avventato e inappropriato per un uomo di formazione gesuitica, portato allo studio e al governo sapiente. Una ripresa in chiave moderna di un principio spirituale espresso nel libro dell’Esodo: “Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto.” (Esodo 24,7) Prima il fare e poi l’ascoltare vanno intesi come la proposta di un ascolto obbediente, non solo teorico, vocazionale, immediatamente pronto alla missione. “A me proprio non interessa!”. Pietoso aver ascoltato recentemente da un giovane parroco di una grossa parrocchia del nord una battuta disfattista come questa. Eravamo ad un incontro diocesano, si era appena esposto un avvincente progetto di pastorale giovanile e sapevamo che nella parrocchia del reverendo gli operatori di pastorale giovanile non mancano e insistono nel non perdere tempo. Il Signore Gesù, primo missionario, ci liberi dalla tentazione di una pastorale che si ripete e si clona stancamente. Noi le dimissioni o dismissioni non vogliamo proprio darle!

Don Fabrizio

(tratto da ‘Collegamento Pastorale’ supplemento de ‘il Popolo’ del 05.06.2014 – Diocesi Concordia-Pordenone)

 

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