Frammenti di bellezza!

PordenoneDomenica 13 settembre 2015 nel pomeriggio apriamo l’anno di pastorale diocesana. Lo facciamo nel contesto della città di Pordenone. Formula e contenuti saranno ‘non convenzionali’. L’apertura si propone come un’opera in due atti. Il primo in senso temporale si rivolge alla cittadinanza di Pordenone e a tutto il territorio della diocesi. I destinatari: giovani e adulti, famiglie… gli uomini e le donne delle nostre comunità e paesi che sono alla ricerca del bello e del senso del vivere. Percorsi d’arte e catechesi, incontri con artisti del mondo della pittura e della fotografia, ascolto guidato di musiche africane abbinato a splendide immagini delle periferie del continente nero… intendono essere una modalità per raccontare attraverso la bellezza e la cultura il volto di Dio. Se la verità non si sposa con la bellezza, si deteriora in una realtà arcigna, impositiva. Solo il fascino riesce a stupire, ad agganciare e stimolare i desideri del cuore umano, a salvarlo. E la verità del vangelo è il massimo di ciò che può attrarre. Ho goduto di recente alcuni ‘frammenti di bellezza’. Alla biennale di Venezia nel padiglione del Giappone una geniale installazione mostrava due barche da pescatore. Da esse partivano migliaia di fili rossi, che si fissavano sul soffitto, alle pareti e ritornavano sul pavimento così da formare un tunnel infuocato. Ad ogni filo era appesa una piccola chiave. Ve n’erano una quantità sterminata, proveniente da tutto il mondo ad indicare il mistero della comunione e il suo fascino. Una bambina che ha condiviso con i genitori e con me un viaggio d’arte in Toscana così sintetizzava la giornata dopo la visita alla Galleria dell’Accademia: ‘Mamma, mi sono piaciuti la vasca da bagno (dell’albergo), gli artisti di strada e l’uomo con il sasso…’. L’uomo con il sasso sarebbe il David di Michelangelo. Aveva colto perfettamente. Il centro di quell’opera parte dal sasso e ritorna al sasso. E’ la pietra nella mani di Davide il punto da cui si avvia il dinamismo che porterà alla libertà, all’uccisione di Golia, alla benedizione di Dio. Se volete, l’offerta che abbiamo ideato è un tentativo di tradurre concretamente l’esortazione di Papa Francesco ad uscire, a sperimentare nuove strade per l’evangelizzazione. I desideri del cuore vanno intercettati, stimolati, risvegliati dall’incanto di ciò che è buono, vero, gradito a Dio e… bello. L’uomo che lo sappia o meno porta con sé una strana ‘nostalgia’ di pienezza, di luce, di Dio. Il secondo atto è rivolto agli operatori pastorali e ai fedeli delle nostre parrocchie. Quindi si converrà in Seminario dove saranno allestiti stands (ottimi per combinare ‘affari pastorali’), laboratori e conferenze. Non mancherà una performance teatrale per i più piccoli e i loro genitori. Tenete d’occhio il sito diocesano http://www.pastoralepn.org dove troverete informazioni aggiuntive e dettagliate. Una cena frugale ci consentirà di riprendere le energie e di fraternizzare. Quindi concluderemo con la veglia presieduta dal vescovo e aperta dal gruppo teatrale ‘Gioia’ dei ragazzi della Nostra Famiglia di San Vito. Durante la celebrazione saranno consegnate in forma simbolica le icone del nuovo anno pastorale.

Articolo pubblicato su Il Popolo settimanale Diocesano di Concordia-Pordenone il 6.09.2015

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