Clicca sull’immagine per visualizzare la video preghiera.
(Tratto da www.paoline.it)
Domenica delle Palme – 20 marzo 2016
Letture Is 50, 4-7; Sal 21; Fil 2, 6-11; Lc 22, 14-23,56
Articolo pubblicato sul volantino settimanale “Le Voci” dell’Unità Pastorale di Chions
Commento al Vangelo a cura di Don Fabrizio
Il servo sofferente
Il terzo canto del servo sofferente lo si trova all’interno del ‘Libretto della Consolazione’ del profeta Isaia. Ve ne sono quattro in totale. Certamente il Gesù giovane e soprattutto il Gesù adulto li ha meditati con attenzione e passione. Ha compiuto una sorta di lectio divina, dalla quale ha chiarito la sua missione, la sostanza e la modalità della sua vocazione. In altre parole, egli era chiamato ad essere il Servo sofferente. Colui che ‘si lascia aprire l’orecchio da Dio’, come lo schiavo al quale viene bucato il lobo per inserirne l’anello. Quindi tutto dedito alla Parola di Dio, obbediente e generoso. Colui che a questo punto attiva la sua lingua ‘per indirizzare una parola allo sfiduciato’. A Pasqua Gesù farà dono della vita, come Servo sofferente, per consolare l’uomo disorientato ed impotente, per consegnarci la grazia della misericordia, per salvarci. Mi ha colpito una recente intervista a Papa Benedetto. Da lucido e aggiornato teologo, dichiara che l’uomo moderno non sa che farsene della Pasqua, della giustificazione di Dio. Non sente un bisogno di redenzione. Piuttosto ritiene sia Dio a doversi giustificare per il tutto il male che lascia in circolazione e che ci fa patire, ad iniziare dalla sofferenza degli innocenti. Quindi il Figlio di Dio sulla croce paga e redime le colpe del Padre per tanto dolore permesso. La Settimana Santa sia allora per noi un tempo per alzare una protesta accorata a Dio, e il luogo dove lasciarci evangelizzare: Dio non è un essere crudele che gode del male, Lui desidera come noi e più di noi la nostra gioia, per questo dona ciò che gli è più prezioso, senza risparmio.
Buona Pasqua!