Nell’educazione abita il seme della speranza.

Intervento al Webinar tenutosi il 26 novembre (Forum Internazionale di Azione Cattolica – Fiac)

 Educare ed educarci all’accoglienza, aprendoci ai più vulnerabili ed emarginati.

Il panorama globale di frammentazione, conflittualità e disorientamento – esasperato dall’attuale pandemia che nessuno risparmia – evocato e narrato dall’Enciclica “Fratelli tutti”, che vi dedica l’intero primo capitolo, rende evidente la bontà del rilancio dell’iniziativa per un Patto educativo globale voluto da papa Francesco.

Il cambio repentino d’epoca in un contesto di scardinamento dei paradigmi sociali, culturali ed economici, favorito dalla velocità impressionante dell’evoluzione tecnologica, e dal digital and educational divide, invoca un accordo sinergico e globalizzato sul fronte educativo. Aderiamo, perciò, con convinzione e con entusiasmo al progetto di una alleanza che trasformi idealmente l’umanità in un villaggio educativo, nel quale ci si senta coinvolti con i giovani e per i giovani, in termini inclusivi.  Vogliamo generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, giusta, solidale, riconciliata, che abbia a cuore ciò che è bello, nobile, vero (cfr. Rm 12,2).

 Ci piace la prospettiva di un lavoro sinergico, di una co-progettazione poliedrica e non omologante, che si tenga alla larga da forme di utopia ingenue, dal conformismo che appiattisce e ruba la passione, dall’individualismo dilagante. Suggestiva la metafora musicale – che sta a indicare finalità, motivazioni e metodo – dell’armonia e della sinfonia, la quale esprime il proposito di tenere insieme tutto ciò che buono.

Come si sta muovendo l’AC in Italia specificatamente sul quinto punto: “Educare ed educarci all’accoglienza, aprendoci ai più vulnerabili ed emarginati”?

Da anni, ed ora in concomitanza con il magistero di papa Francesco con maggiore vivacità, l’AC ha promosso una “politica”, ovvero una cultura e una prassi, delle alleanze, all’interno del mondo ecclesiale ed anche oltre i suoi precisi recinti, andando ad attivare cooperazioni con i territori, il terzo settore, le istituzioni scientifiche e le aggregazioni di base, con lo spirito di una vera apertura “ecumenica”.

L’ACI sovente si è fatta capofila ideatrice di alleanze, oppure ha risposto all’appello di co-fondarle od unirsi attorno ad un obiettivo comune. Nel sito dell’AC nazionale trovate una pagina interamente dedicata al capitolo delle alleanze < https://azionecattolica.it/lac-costruisce-alleanze >. In atto se ne possono contare ben 12. Segnaliamo a titolo esemplificativo e coerentemente con la tematica in oggetto: L’Alleanza contro la povertà in Italia, che è riuscita anche a favorire dei dispositivi legislativi per contrastare l’emarginazione sociale; Bambini d’Italia, per la quale si è fatto pubblico supporter papa Francesco, che ha come obiettivo di considerare cittadini italiani tutti i bambini che sono nati o che frequentano le scuole in Italia; Chiudiamo la forbice: dalle disuguaglianze al bene comune, che intende promuovere l’integrazione sociale ponendo attenzione all’alimentazione, al diritto alla mobilità e alla pace; Ero straniero, che si coalizza per formulare una legge di iniziativa popolare per l’inclusione sociale e lavorativa; Questo è il mio corpo, tesa a contrastare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento sessuale.

Insieme e accanto a queste alleanze di forte valenza istituzionale e di lungo periodo, l’ACI in questi anni si è mobilitata per allacciare forme di co-working educativo più stretto – confrontandosi su alcune tematiche sensibili e strategiche – assieme all’Agesci e al Movimento dei Focolari. Su questo arazzo di livello nazionale si tessono pure delle scene sulle quali si impegnano di volta in volta parti dell’AC.

A titolo di esempio, il Movimento Lavoratori sta potenziando il “Bando di Progettazione Sociale”, dialogando con Caritas Italiana e con l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI. È una proposta che, sia a monte che a valle – si pensi all’impatto sinergico e virtuoso sui territori –, sposa la logica del lavorare in rete.

Oppure, l’Area famiglia e vita sostiene e incoraggia buone pratiche di solidarietà relazionale ed economica tra famiglie e per le famiglie, nel tessuto delle parrocchie dove agisce l’AC. Tali pratiche potremo simbolicamente denominare con la dicitura: “Adotta una famiglia”.

Avvicinandoci al tessuto delle alleanze e delle progettazioni educative condivise sui territori, notiamo una fecondità che incoraggia e stupisce. Riempie di consolazione sapere della nascita di una Sezione carcere dell’Azione Cattolica di Rossano (Cs), che è riuscita a creare all’interno della struttura penitenziaria di massima sicurezza – tra i detenuti – un gruppo di 27 aderenti all’associazione, i quali seguono il metodo formativo predisposto dal Settore Adulti;

Per il Forum Lampedusa solidale spendiamo alcune righe di approfondimento. Il Forum Lampedusa Solidale

< https://www.facebook.com/ForumLampedusaSolidale/ > si è avviato e costituito (informalmente) grazie – in primis – all’intraprendenza dell’Azione Cattolica lampedusana e del suo Assistente, che sono riusciti a catalizzare 5 anni fa associazioni cattoliche, chiese evangeliche, enti di volontariato, istituzioni, semplici cittadini… credenti e atei, isolani, turisti, gente di passaggio. Il Forum investe energie per coordinare l’ospitalità e l’integrazione possibile dei migranti, per promuovere una cultura della solidarietà e dei diritti, azioni di vicinanza ai malati e agli svantaggiati, recupero delle storie di quanti hanno perso la vita sepolti nel mare durante i viaggi della speranza.

L’ultima ideazione è stata battezzata “La coperta di Yusuf”. L’11 di novembre, il piccolo Yusuf di 6 mesi partito assieme alla giovanissima madre dalla Guinea non ce l’ha fatta a sopravvivere all’ennesimo naufragio del gommone, sul quale si trovava, davanti alle coste dell’isola. La coperta, cucita con ritagli di coperte che arrivano da tutt’Italia accompagnati da narrazioni di speranza e di solidarietà, ha già raggiunto dimensioni straordinarie.

Il sogno di un nuovo umanesimo non può essere lasciato alle élites politiche o alle istituzioni internazionali (top down), va coltivato e perseguito primieramente con un movimento che parta dal basso, esito di una cittadinanza dinamica e attiva (down top), nella quale la Chiesa e l’AC esercitino un servizio da apripista, simile al lievito nella pasta della storia, chiamando a raccolta ogni forza sana ad entrare nell’intuizione profetica avuta dal suo pastore: il Global compact on education. Come Azione Cattolica Italiana non vogliamo perdere tempo, desideriamo cingerci i fianchi e immischiarci, con umiltà e fiducia.

FIACIFCA – Forum Internazionale Azione Cattolica (catholicactionforum.org)

Don Fabrizio De Toni

assistente nazionale Settore Adulti AC e Mlac

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