‘Pesca’ pastorale

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Ritratto di Sakip Sabanci di Kutluğ Ataman. Opera esposta all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia “All the words futures” (2015).

 

A fine articolo la breve spiegazione sul significato dell’ opera di Ataman.

 

 

 

Audio Omelia 10.04.2016

Terza domenica di Pasqua – 10 aprile 2016

Letture At 5,27-32.40-41; Sal 29; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

Ritratto di Sakip Sabanci di Kutluğ Ataman

untitled2L’opera è una installazione ovvero è costituita da elementi od oggetti disposti in uno spazio. Questo genere di opere hanno la potenzialità di farci fare un’esperienza multisensoriale ovvero, attraverso i miei sensi, io posso: vederla, ascoltarla, respirarla, gustarla…

Ataman ci propone un tappeto, una rete volante composta da 9216 piccoli schermi Lcd grandi quanto una fototessera con ritratti di volti che cambiano continuamente. Per poterla ammirare è necessario puntare lo sguardo al soffitto o meglio sarebbe distendersi a terra a pancia in su come farebbero i bambini.

L’artista vuole narrare le storie di piccoli uomini all’interno di un grande disegno e in particolare in questa opera racconta la storia di Sakip Sabanci attraverso più di 9000 fototessere. Quali di questi è Sabanci? Nessuno! Sabanci, morto nel 2014, era un ricco industriale e filantropo turco che si è adoperato per costruire scuole e centri di aiuto sociale in Turchia. I volti nelle fototessere appartengono alle persone che sono state aiutate grazie alla sua generosità e in fondo  tutti questi volti messi insieme sono il volto di Sabanci.

Potremmo immaginare i nostri volti, nessuno escluso, nelle fototessere di questa grande rete volante… i nostri volti a comporre il ritratto di Gesù e il ritratto d’amore che Dio ha impresso in noi.

 

 

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