Fariseo e pubblicano abitano in noi

Audio Omelia 27.10.2013

Domenica 27 ottobre 2013

Letture: Sir 35, 15-17.20-22 Sal 33; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Condividi Post ...

One thought to “Fariseo e pubblicano abitano in noi”

  1. Io credo che quello che Gesù vuole farci capire con questa parabola, sia l’importanza dell’amore.
    Il Fariseo è ligio alle regole, ma non le segue per amore del prossimo, non mette amore in quello che fa. E’ freddo, calcolatore. Così facendo pensa di non aver bisogno di Dio, del Suo amore e della sua misericordia. Anzi, così facendo si sente Lui stesso un Dio. Un Dio superbo e privo d’amore, che giudica gli altri con disprezzo.
    Anche il Pubblicano ha negato l’amore al suo prossimo derubandolo, ma ha capito l’errore commesso ed è pronto a riparare al male compiuto. Si lascia amare da Dio (è sempre Dio che ama per primo) e risponde con tutto l’amore di cui è capace.
    La preghiera è l’espressione dell’amore verso Dio e verso il prossimo. E’ un canto d’amore che esce dal nostro cuore. Senza l’amore le nostre preghiere sarebbero solo parole vuote, vanità.

    Signore in Te confido,
    ai Tuoi piedi mi inginocchio e prego…

I commenti sono stati chiusi.