Rosariare o pregare?

Tutti sanno, ma è bene rinfrescarsi la memoria lungo il tragitto, che Ottobre accanto al più conosciuto e popolare Maggio è mese consacrato alla riflessione e alla preghiera mariana in una prospettiva universalistica, essendo Ottobre contemporaneamente mese dedicato al mondo missionario, intenso in senso ampio. Può accadere di avere l’impressione che il Rosario sia preghiera buona solo per le vecchie generazioni che a partire da Maggio lo hanno appreso addirittura dalle Messe di un tempo. Infatti prima del Concilio la Messa veniva celebrata in latino, lingua sconosciuta nella sua comprensione, e così per intrattenersi in Chiesa e non “perdere tempo” (sic!) si rosariava, al punto che la cosa diventava una sorta di cantilena. Vale a dire che si era concentrati di più su questo mormorio religioso che sulla vera e propria relazione di preghiera. Anche per questo le giovani generazioni non lo trovano così simpatico e attraente, fatta eccezione per alcuni gruppi di tecnici-simpatizzanti. Allargando la riflessione, possiamo formulare l’ipotesi che la preghiera, quella vera fatta di ascolto e di relazione sana e affettuosa con Dio, in genere è un tantino in crisi a motivo di un invincibile individualismo: “Iò i fas da be sol”, e appunto per questo il Tu, l’Altro è in più, non serve, anzi rischia di intralciare e di disturbare. Aggiungasi soprattutto per i maschi che la preghiera suona troppo al femminile, non sembra cosa da uomini, manca di virilità. Ed infatti nella preghiera è necessario avere la libertà di lasciarsi andare, di accogliere Qualcuno che parte per primo e che anticipa l’io. Dunque, tornando al Rosario, senza considerare una esecuzione più pacata e meno meccanica che ne migliorerebbe la fruizione e l’interesse, crediamo sia importante conservarlo e riproporlo… per strada, al lavoro, in auto, a casa, al mattino e alla sera, intorno alla tavola. Non sono necessari tutti i santi misteri. Per i neofiti bastano anche alcune Ave Maria. Strategici sono i nonni in questo caso. La loro conoscenza della materia e la loro spontanea competenza pedagogica possono molto con i nipotini. Interessante in ogni caso che resista in occasione delle esequie. I tempi e le occasioni non mancano per questa interessante e tradizionale forma di preghiera ecclesiale, molto biblica, per nulla devozionistica, almeno nel contenuto. Per quanti non intendono solo rosariare si apre così la prospettiva di pregare… il Rosario.

(20.12.2008 dal Bollettino delle Parrocchie della Val Meduna)

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2 thoughts to “Rosariare o pregare?”

  1. Medjugorje 19 ottobre 2011

    Domenica 2 ottobre, alle 3.00 del mattino, assieme a Nino e ad altre persone, partii per Medjgorie. Dopo circa 8-10 ore di viaggio, verso mezzogiorno, si arrivò. L’ansia di giungere in quel luogo è stata spasmodica. In quel luogo, nel 1981, la Beata Vergine incominciò ad apparire ai veggenti, al tempo bambini, dicendo delle cose esclusivamente per loro e lasciando dei messaggi per tutta la gente.
    Da giornali, riviste, radio, televisioni, filmini, documentari, mi ero già fatto un po’ un’idea del paesaggio,
    del paese, degli abitanti e anche della visione, ma vedere con i propri occhi, toccare con le proprie mani quelle pietre, dove la Madonna parlò e parla tutt’ora, mi ha dato la sensazione d’essere più vicino a quei Misteri che, dopo 2000 anni, si possono spiegare solo con la fede nel Creatore.
    Solo a Roma, nella basilica di San Pietro, ho visto tanta gente ad ascoltare la S.Messa come lì. Adiacenti alla chiesa erano parcheggiati più di un centinaio di pullman, senza contare quelli lungo la strada, i pulmini e le auto private. Migliaia di persone, tutti con il proprio sacco pieno da vuotare di fronte alla Beata Vergine, per chiedere aiuto e protezione o per ringraziare d’essere stati esauditi.
    Ci siamo fermati 2 giorni e anche noi del nostro gruppo abbiamo risalito la collina. Ad ogni stazione della passione di Cristo si diceva una preghiera; ci si soffermava maggiormente vicino alla statua della SS.Maria, proprio nell’esatto posto in cui Lei appare.
    Quando rientrai a casa, lontano da quel luogo Sacro mi sono chiesto: “Sarà tutto vero? Sarà una credenza popolare?”
    Per molti è una verità assolutamente concreta, oltre che religiosa. Per qualcuno è una pura fantasia, un’illusione vera e propria, il voler credere nei sogni di qualche povero bambino.
    Cosa succede a Medjugorje? Cos’è? Cos’è realmente?
    Nella mia limitata cultura generale e religiosa, posso solo dire, che vedendo tutta quella gente inginocchiata
    dinnanzi alla Madonna, intenta a recitare non solo il Santo Rosario e le preghiere collettive, ma soprattutto le invocazioni, le suppliche intime e personali; vedendo i pellegrini salire la collina con la sofferenza nel corpo e nell’anima, uniti alla speranza d’essere soccorsi da quella Sacra Immagine; rivedendoli scendere sereni, rilassati, riposati, come avessero scaricato quel masso troppo pesante per essere portato da soli, senza chiedere l’aiuto di quella Santa Statua… penso basti questo per dire: “È tutto vero!”.
    A mio avviso questa è già una grazia ricevuta, questo è già un miracolo.
    La Beata Vergine, con i messaggi per tutta l’umanità, ci dice di pregare per la pace. Cerchiamo di ascoltare Lei e Gesù Cristo, che ci ha detto e scritto migliaia di anni fa:“Bussate la porta e vi sarà aperto”.
    Bussiamo, ci aprirà! Parliamo con Loro, dei nostri desideri, delle nostre pene. Bussiamo e preghiamo, ci aiuterà in tutto, ci darà la pace in noi stessi, ci aiuterà ad essere in pace con tutti.

  2. MADRE DI DIO

    Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
    Madre Buona e Misericordiosa,
    Madre Sapiente e Madre Provvidente,
    vieni in nostro soccorso,
    ascolta il grido di aiuto che a Te si eleva,
    dall’umanità intera.

    Induci i Governanti,
    a rispettare tutti quanti,
    dona conforto e sollievo ai sofferenti,
    dona speranza ai poveri e affamati,
    dona la pace ai cuori tormentati,
    dona gioia e amore a chi è triste e solo.

    Ma soprattutto vieni quaggiù,
    a guidarci da Tuo Figlio Gesù.

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