Alluvione!

Prima di partire da Meduno, il Vescovo di fronte ai Consigli Pastorali della Valmeduna ha fatto una battuta evocando una simbolica piena: ‘Mi raccomando di non piangere troppo altrimenti il Meduna si carica e Pordenone va sott’acqua!’.  Il saluto si è rivelato una esperienza di comunione intensa, talmente intensa da lasciar liberi di andare e di accogliere il nuovo. È il mistero dell’amore che sorprende. Ho provato e provo una sorta di ‘gelosia divina’ che non ha nulla di morboso. Credo sia simile al sentimento che prova uno sposo. Simile a ciò che esperimentava Paolo con le sue amate comunità, simile ancora con l’affetto del Battista che si toglieva di mezzo perchè un Altro potesse crescere. Ho ribadito apertamente che le parole dei miei sforzi educativi uscivano dal grembo della Parola e della parola della  mia ferita di fondo, vera storia personale di salvezza. Insomma ero un povero chiamato a sostenere, condividendo la ricchezza della sua povertà, altri poveri. Ho concluso ringraziando, non per dovere formale, ma permettendo che il cuore cantasse la gioia di aver goduto di padri e di madri, di fratelli e sorelle. Ora al nostro si apre la prospettiva di allargare ulteriormente il suo orizzonte, tenendo a bada le sue presunzioni e rimettendosi in ascolto prima di domandare ascolto, come farebbe un buon pastore con le sue pecore.

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6 thoughts to “Alluvione!”

  1. No l’alluvione non ci sarà, il cuore può piangere anche senza lacrime.
    Sto pensando: da quando ho il lume della ragione quanti parroci ho incontrato e conosciuto a Cavasso Nuovo (dove ho vissuto fino ai 9 anni) a Meduno poi… quelli che i miei genitori andavano a trovare perché con loro avevano condiviso una parte del loro cammino di vita, quelli che ho conosciuto dal 1969 lavorando a San Giorgio della Richinvelda, a Vivaro e ad Arzene…!!! (logicamente parlo di quelli con cui ho stretto un minimo di rapporto interpersonale).
    Venerdì sera eravamo a Pordenone al Duomo all’incontro di tutte le foranie della Diocesi e proprio con mia cugina ci siamo dette: “cominciamo a invecchiare… perché conosciamo troppi parroci…!!!” Non è un male anzi credo che ognuno di voi ha conosciuto un “pezzetto” della mia vita, un tassello del puzzle che la compone… sì ma perché il tutto diventi bello ogni tessera è importante, non ne può mancare nemmeno una… il bello di un puzzle o di un mosaico è che sono fatti da tanti pezzettini… e così io vedo la nostra vita tanti pezzettini di quotidiano, di rapporti che nascono, si consolidano, ci aiutano a crescere…. e poi può esserci il distacco, tutti i distacchi, senza dimenticare il più rilevante che è quello della morte, ci fanno maturare.
    Non credo che la frase “partire è un po’ morire” sia nata tanto a caso… ma non la vedo con tristezza… la vedo come un morire=cambiare=nuova esperienza=rinascere… anche se nessuno può negarlo è e sarà sempre una sofferenza, è più difficile convincersi che possiamo farcela, che c’è chi ci aiuta proprio quando soffriamo, quando crediamo di essere più soli che mai. E’ un racconto molto scontato quello della canadese Margaret Fishback Powers, ma che ho sempre tanto amato per la semplicità e l’immediatezza della comprensione: “Questa notte ho fatto un sogno,ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
    Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita,apparivano due paia di orme sulla sabbia:le mie e quelle del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro,notando che in certi punti c’era solo un’orma…
    Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita;i giorni di maggior angustia,di maggiore paura e di maggior dolore. Ho domandato, allora:”Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita,ed io ho accettato di vivere con te , perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?”. Ed il Signore rispose:”Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo: i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia,sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.
    Ciao don Fabrizio, so che il mio commento non ha ne capo ne coda, ma ho buttato lì i pensieri che come un susseguirsi di capriole si rincorrevano nella mia testa. Bye bye… mandi mandi… Arrivederci.

    1. Cara Sandra, ti devo rivelare che durante la celebrazione della Madona dali Fasini ho pensato spesso anch’io all’esperienza della morte finale. Immagino sia un gioco di rimandi emotivi e spirituali. Ogni conclusione conduce ad altre conclusioni ed evoca quella terminale dove saremo chiamati a consegnarci, ad obbedire totalmente con fiducia. Dentro a sentimenti simili si agitano ovviamente le nostre paure: da quella di fare brutta figura a quella di perdere la vita fisica con tutta una danza intermedia di spauracchi vari. Scavando con pazienza in questo terreno poco agevole si può scoprire in profondità una vena d’acqua purissima, un bisogno di libertà, il desiderio insopprimibile di vedere il volto di Dio. Ciao! don Fabrizio

  2. Querido Don Fabrizio

    Tù has sido el verdadero AMIGO durante todo este tiempo en la Parrochia y todos te han conocido tal como eres, comprenden dónde has estado, te han acompañado en tus logros y tus fracasos, y han celebrado tus alegrías, han compartido tu dolor y jamás te han juzgado por tus errores.

    Por lo tanto esta es una transiciòn de un lugar o otro, donde la experiencia y la uniòn de las personas han creado esa AMISTAD, COMUNION, AFECTO y SENTIMIENTO !

    Te deseamos seguir -ADELANTE- recogiendo los frutos dìa a dìa que vas cosechando.
    DIOS TE BENDIGA !

    Un gran abrazo,

  3. Grande cosa la tecnologia(ok lo ammetto!). Ho visto il tuo Blog e appro fitto per dirti grazie,per averci educato all’unione,alla condivisione,all’amore,per averci fatto comprendere la Parola rivedendola nella nostra vita. Sempre più ho la sensazione di appartenere ad un popolo in cammino. Grazie per le occasioni e le dimostrazioni di fiducia che ci hai dato. Anche nel mio cuore c’è gioia per quanto il Signore mi ha dato,per tutto l’amore che mi ha sempre dimostrato,per le guide che ha messo nel mio cammino,segno del suo amore e del suo sostegno. Come non rispondere a tutto questo? Sento e vivo l’attrazione di Gesù,anche se mi sento molto piccola, Lui è davvero come una calamita. Inizi una nuova missione che sicuramente arricchirà te e i fratelli di Prata,ma quello che ci hai trasmesso fà ormai parte di noi. Una preghiera per te sempre,con affetto e gratitudine Paola

    1. Cara Paola, mi piace la tua considerazione: ‘… quello che hai trasmesso ormai fa parte di noi’. Talvolta siamo così gelosi della nostra conoscenza ed esperienza che diventiamo stitici, presuntuosi, al punto di condividere la spiritualità a pezzetti, quasi malvolentieri. Oppure, sempre per la stessa ragione, ci teniamo che il materiale fatto circolare porti il nostro nome e cognome. Eppure la verità domanda di essere annunciata con generosità, appartiene a tutti e quando rimbalza altrove non è più tua, o meglio appartiene anche all’altro. L’amore che ‘trattiene’ non sarebbe più tale, forse solo una contraffazione poco interessante. Grazie!

  4. Essere un alluvione d’amore che travolga i cuori e li trasformi. Sembra impossibile, ma è possibile grazie a Lui, che ha vinto il mondo.

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